1. Ancora fondi alle private?

    AvatarBy UdsNardò il 2 Mar. 2014
     
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    Pochi giorni fa il neo-ministro all’istruzione Stefania Giannini ha dichiarato di voler assegnare ulteriori fondi alle scuole private perché “le scuole statali e quelle private dovrebbero avere eguali diritti”. Ora, sia l’uds che gran parte della popolazione Italiana si sono sempre mostrate contrarie allo spreco di soldi che vengono “regalati” a privati togliendoli al bene pubblico, questa volontà si può quindi spiegare in tre modi diversi: o la gente è sorda; o il governo Renzi non ha davvero intenzione di puntare a risanare la scuola, come più volte dichiarato; oppure si crede davvero che questo gesto sia davvero utile per la società, affinché questa arrivi ad un’uguaglianza che veda coinvolti tutti i ceti sociali.
    Lungi da noi dall’insultare l’onestà intellettuale delle persone, partiremo dal presupposto che quest’ultima terza opzione sia quella giusta e la criticheremo con le parole più semplici possibili al fine di evitare incomprensioni di ogni genere: no, dare ulteriori soldi alle scuole private non porta gli studenti di queste ad una condizione pari a quelli delle pubbliche, ma ad una ancora superiore a quella attuale. Per comprendere ciò basterebbe fare un giro all’interno di una scuola paritaria prima e di una statale dopo: se nella prima si potrebbe osservare un perfetto stato edilizio, istruzione di qualità con adeguate strumentazioni e attività extra-curriculari; nella seconda la situazione sarebbe contraria con strutture pericolanti e una didattica che fatica ad andare avanti.
    È palese quindi come un’effettiva emergenza nella disparità dei diritti tra i due tipi di scuole ci sia davvero, ma in senso opposto a quello che la Giannini ipotizza, il che rende inaccettabile quest’ulteriore tentativo di mantenere il potere e l’istruzione in una ristretta cerchia d’elite come più volte Scelta Civica, partito di cui la ministra è segretaria, ci ha dimostrato di voler fare. Ci chiediamo inoltre quali siano le vere intenzioni del nuovo ministero dell’istruzione e cosa ci aspetti da affrontare nel prossimo anno, come i precedenti infatti il nuovo miur non dimostra di avere intenzione di aprire gli occhi e vedere effettivamente cosa deve andare a gestire, continuando così ad andare a tentoni con riforme unilaterali, che in genere vedono la scuola pubblica o privatizzata o tagliata, sperando di riuscire a fare qualcosa di buono prima o poi.
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